Osimo on Line Rete Civica

La Battaglia di Castelfidardo 18 Settembre 1860

Pubblicato il : mercoledì 23 settembre 2015


Nella mattinata dello scorso 18 Settembre, in concomitanza con i festeggiamenti per il nostro Santo Patrono ad Osimo, Castelfidardo ha ricordato la Battaglia di Castelfidardo proprio del 18 Settembre 1860.



Il Comune di Osimo ha tenuto a rispondere positivamente all'invito a partecipare alla commemorazione di quello scontro avvenuto nell’area compresa tra i comuni di Osimo, Castelfidardo, Loreto, Numana, Camerano, Porto Recanati, Recanati, Sirolo e Ancona tra l’esercito sardo- piemontese guidato dal generale Enrico Cialdini e quello pontificio comandato dal generale francese Cristophe Leon de La Moricière a cui venne dato appunto il nome di Battaglia di Castelfidardo. Quell'evento la storia lo ricorda come un passo determinante del Risorgimento Italiano, che portò all’Unità d’Italia.

Oggi il celebre combattimento è ricordato sul territorio dall’area della battaglia con la preistorica Selva, dal grandioso Monumento Nazionale delle Marche e dal Sacrario Ossario dedicato ai caduti, luogo dove si è svolta la cerimonia.

Dopo il raduno nel piazzale antistante il Sacrario-Ossario, si è proceduto all'alzabandiera, alla deposizione della corona d'alloro, alla Benedizione dei caduti ed alla lettura della relazione storica. Gli organizzatori hanno scelto di aggiungere una parte 'teatrale' relativa alle giornate del 17 e 18 settembre 1860 vissute nella vicina 'Cascina Serenella del Mirà', uno dei luoghi di scontro più cruenti, coinvolgendo gli studenti degli Istituti scolastici " Per dare il giusto rilievo alle vicende che hanno coinvolto la popolazione durante l'evento bellico e per la realizzazione del Sacrario-Ossario, sottolineando l'atto di fratellanza dei nostri avi verso gli altri popoli europei" ha spiegato il Presidente della Fondazione Ferretti, Eugenio Paoloni.

Le parole della Consigliera Eliana Flamini a rappresentare la Città di Osimo:

"Grazie al Comune di Castelfidardo ed alla Fondazione Ferretti ( un Grazie particolare al suo Presidente Eugenio Paoloni per l'ideazione e l'organizzazione) per questa originale e partecipativa celebrazione, che ha visto riunirsi Istituzioni dei Comuni coinvolti negli eventi, Associazioni e scuole. Ho portato i miei saluti e quelli del nostro Sindaco Simone Pugnaloni e di tutta l’Amministrazione Comunale di Osimo e soprattutto della Città.

E’ innegabile lo stretto rapporto tra le nostre comunità sin dalla storia più lontana. Oggi ricordiamo uno dei momenti più intensi del nostro rapporto, quello che portò l’Italia ad essere un Paese finalmente unito. In quell’occasione persero la vita 88 tra ufficiali e soldati, ma lo scontro lasciò numerosi feriti, che le cronache numerano come 2 o 300 tra Piemontesi e Pontifici.

Fa piacere ricordare che Osimo in quell’occasione apportò molto alla causa comune, non solo strategicamente e politicamente, ma soprattutto accogliendo i feriti in luoghi preposti, ma anche in case private: “non incontrarono negli osimani né odi né rancori”, così riportano i testi storici del tempo. Va ricordata anche il grande merito delle donne, che furono quelle che riuscirono a dimostrare la “grande carità , apportare pietose cure e premurose sollecitudini”.

Oggi queste memorie ci ricordano che siamo molto più vicini di quello che la geografia dimostra. Oggi la nostra ‘guerra’ è quella con la crisi economica, la mancanza di lavoro, l’inquinamento, la gestione dei flussi migratori, etc., cioè una guerra senza armi materiali, ma che sta facendo più danni di molte guerre storiche. Le nostre cittadine sono molto vicine, per certi aspetti molto simili, si trovano a confrontarsi nello stesso terreno, ecco quindi che è fortemente auspicabile un ritorno a quel ‘né odi né rancori’, ad una sempre più forte collaborazione in ottica di scelte condivise e lungimiranti, quelle che ci porteranno a superare la nostra ‘guerra moderna’."


ALLEGATI