“Dispiace per il
disagio causato a molti cittadini che in questi giorni si sono recati presso
l’Ufficio Tributi del Comune di Osimo per chiarire la loro posizione
contributiva, sopportando lunghe code e a volte, in alcune decine di casi,
hanno dovuto giustificare la morte dei propri cari ai quali erano indirizzati
gli avvisi. Forse, nella maggior parte dei casi, i legittimi eredi avevano già regolarizzato il versamento
TASI, ma per effetto di un non perfetto allineamento dei dati in possesso all’Ufficio Tributi con quelli
dell’Anagrafe Civile si è creato un disguido, facilmente sanabile con una
telefonata all’Ufficio Tributi. Come è noto, gli enti pubblici hanno l’obbligo e non la facoltà di procedere alla
riscossione dei tributi.” Queste le parole del sindaco Simone Pugnaloni a
seguito delle polemiche sorte sui controlli per la TASI.
In prossimità
dell’approvazione del bilancio di previsione è stato fatto un controllo
incrociato dal quale sono emersi circa 7.000 contribuenti (di cui già chiarite
1600 posizioni) non congrui con i versamenti. Ma facciamo chiarezza: “Vi prego di prendere nota – ha aggiunto il
Sindaco - circa la volontà
dell’Amministrazione comunale, per ciò che riguarda le modalità di riscossione,
di andare incontro ai cittadini. Nessuna
cartella esattoriale infatti è stata inviata, solo avvisi bonari nei quali si
sottolineano le differenze in difetto riscontrate nei versamenti della TASI.
Questo significa che coloro che sono in
grado di dimostrare la loro congruità nei versamenti, devono solo presentarsi
presso l’Ufficio Tributi e la loro posizione sarà stralciata. Coloro, invece,
che risultano essere in difetto potranno
regolarizzare la propria posizione versando soltanto le somme dovute, evitando
così di pagare gli interessi e le sanzioni, cosa che sarebbe accaduta nel caso
fossero state inviate vere e proprie cartelle esattoriali”.
Una delle principali
ragioni che hanno dato il via ad erronei calcoli nei versamenti è da ricercare
nelle somme da portare in detrazione dalla TASI. Nel 2014, infatti, la
detrazione era di 30 euro per tutti, indipendentemente dal reddito. Nel 2015,
invece, è stata applicata una detrazione
di 25 euro solo per le categorie più disagiate previa presentazione del modello
reddituale ISEE. Questa differenza ha generato confusione nel calcolo
dell’imposta, che è stata versata in due rate proprio a cavallo di questo
cambiamento.
Il Portavoce del Sindaco
Lorenzo
Baiocco