“Siamo
in presenza di un territorio che non smette mai di regalarci sorprese, quella
della settimana scorsa qui ad Osimo è davvero clamorosa se pensate che questa
statua giaceva a meno di un metro e mezzo sotto all’attuale suolo”. Queste le
parole pronunciate ieri mattina alla conferenza stampa tenutasi presso la Sala
del Cantinone dal Dott. Mario Pagano, Soprintendente Archeologo delle Marche.
“La
statua risulta essere molto elegante e particolarmente curata nelle sue
trasparenze – ha dichiarato il funzionario archeologo Stefano Finocchi - e
raffigurerebbe Plotina, moglie dell’imperatore Traiano che nel I secolo d.C.
ordinò la costruzione del porto di Ancona”.
Il
materiale usato per la costruzione è un marmo greco molto pregiato. Il fatto che alla statua sia attaccato un
pezzo di ferro è del tutto inusuale, il che lascia pensare che la sua funzione
fosse quella di un’acquasantiera all’interno della chiesa romanica. L’ipotesi
più probabile è quella secondo cui la statua, in un momento storico come il
Medioevo in cui la figura femminile rappresentava un elemento ‘paganeggiante’, sarebbe
stata asportata dalla chiesa e poi seppellita.
Altro
elemento importante, relativamente alla chiesa trovata sotto al loggiato
comunale, è la presenza di un abside con delle fondazioni molto profonde, tre metri
circa. “Possiamo pensare – ha detto il Dott. Pagano – che questa chiesa del ‘600
avesse una preesistenza più antica, ma il livello romano non è stato ancora
raggiunto, dobbiamo andare ancora più in profondità, forse esiste una Osimo addirittura più antica di quella romana di
origini picene.
Fra
i reperti rinvenuti dagli scavi ci sono inoltre dipinti floreali di epoca
rinascimentale e la presenza di un porticato antico posizionato in maniera obliqua
rispetto a quello attuale.
“L’archeologia
urbana – ha concluso il Dott. Pagano – è una sfida che coinvolge sia i
cittadini che le istituzioni. L’Amministrazione comunale di Osimo è
particolarmente sensibile alla conservazione dei suoi beni, come già dimostrato
con il restauro della Villa di
Montetorto e con il progetto in corso per le antiche mura di Fontemagna”.
“Non
abbiamo elementi certi per localizzare con precisione l’antico foro romano – ha
spiegato il Dott. Finocchi nel suo intervento -, in maniera approssimativa
possiamo dire che si trovava fra la Piazza del Comune e parte di Piazza
Boccolino”. Il Dott. Finocchi ha poi ricordato che “nel 1955, l’allora
soprintendente Gentili, in occasione della ripavimentazione di Piazza
Boccolino, scavò fino a sei metri e
mezzo di profondità, individuando i resti di quella che lui interpretò come il basamento di una torre medioevale”.
“Stiamo
ragionando insieme alla Soprintendenza su come valorizzare questi reperti – ha detto
l’assessore alla cultura Mauro Pellegrini -, una volta che la statua sarà
restaurata potrebbe trovare la sua collocazione nell’atrio del palazzo comunale
o in un locale che si affaccia sul
loggiato, ma siamo aperti a ricevere consigli”.
Il
sindaco Simone Pugnaloni al termine della conferenza
ha annunciato che il prossimo 30 giugno, alle ore 19.30, ci sarà la riapertura
della prima metà del loggiato comunale e nell’occasione sarà possibile prendere
visione della statua romana. Nella stessa
serata, inoltre, in via straordinaria
sarà possibile visitare con orario 21 - 23.30 le Grotte Riccioni.