E sul Consiglio scese
il silenzio; un Consiglio terminato perché dopo la relazione del sindaco nessuno prende
la parola. E' un segnale di malessere, noia, stanchezza di scontri, anche aspri, ma che
non cambiano di una virgola la situazione: chi esce vincitore è sicuramente Niccoli, con
la sua forte e spigolosa personalità e con un disegno politico chiaro e preciso. Un
sindaco che nel suo mandato ha visto le dimissioni del segretario del partito di
maggioranza relativa (Marzocchini), del segretario del Ppi Gatto, le dimissioni presentate
due volte dall'attuale segretario del Ppi Canapa, la sostituzione di un assessore per una
gamba rotta (!?), le dimissioni dell'assessore Cecconi che precedentemente aveva difeso il
sindaco fino a scontrarsi con il suo stesso partito. Tutti questi episodi hanno però la
loro origine nel modo in cui l'attuale alleanza che governa la città è nata: scelta di
pochissimi calata a forza successivamente in due strutture politiche consolidate, Ppi e
Pds (a cui in seguito si sono aggregate altre forze minori). Lo scontro costante,
sotterraneo o esplicito, non poteva tardare a manifestarsi. In questo scenario si inserisce l'azione dell'Udr, partito di transizione che vuole costruire un centro moderato alternativo alla sinistra e che si richiama esplicitamente al Partito Popolare Europeo. Nella nostra città esistono sicuramente le premesse per una coalizione di centro e la strada per una simile situazione è già tracciata. |
Carlo Cenerelli |