Cinque Torri |
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Il buono trionfa, cala il sipario |
Sala Gialla |
Spazio autogestito a cura dei gruppi consiliari |
A pochi mesi dalla
scadenza dei suo mandato, il sindaco presenta in Consiglio una sorta di memoria scritta
sulla attività amministrativa degli ultimi tre anni e mezzo. Dal documento si evince una
quantità di dati, ma anche qualcosa di più, relativo alla personalità del sindaco.
Questo documento è una sorta di autoanalisi, un esercizio di autocoscienza e una trappola
per l'esimio estensore. I toni sono suadenti, non si ricorre nella struttura linguistica
all'uso dell'ipotassi, la punteggiatura è oculata. Dunque un 'moderno', un 'informato' un
'persuasore'. I concetti sono chiari, il credo politico ben strutturato e in linea con le
tendenze moderne. Poi la via della croce: attacchi forsennati, improperi, calunnie,
intemperanze a cui risponde con la pazienza e la bonomia di chi ha visto il Roveto. L'esempio è formativo e dopo qualche anno l'assise consiliare è colma di 'country - gentlemen'. E infine, divorato dal rovello sugli spalti di Elsinore, chiedere alle ombre perché proprio Fabio Cecconi: un karma negativo, una sfavorevole congiunzione astrale, un piano ineffabilmente diabolico di quel monello di Romeo? Egli ben conosce l'insipienza dei 'se' e dei 'ma' e si rassegna esausto rifugiandosi nel lavoro. A queste splendide figure retoriche, segue poi una
elencazione delle cose fatte, banale, e tuttavia necessaria al botto finale: il bene dei
cittadini e della città a cui si è lavorato senza clamore, con grande stile. Tutto
finisce in gloria, il buono trionfa, il sipario cala. |
Stefano Rossini |