Il processo di romanizzazione, che, a partire dal III sec.
a.C., interessò l’Italia centrale adriatica, ebbe importanti conseguenze anche
per Osimo e il suo territorio. Dopo la conquista militare (295 a.C. e,
soprattutto, 268 a.C.), Roma si assicurò e consolidò, in fasi successive, il
proprio controllo politico e amministrativo dell’intera area, attraverso la
deduzione di colonie latine e romane, l’invio di coloni (Lex Flaminia del 232
a.C.) e l’apertura di strade consolari (Flaminia del 220 a.C.).
L’oppidum preromano, insediatosi da antica data sulla collina di Osimo, subì una
profonda trasformazione a seguito degli interventi dei censori del 174 a.C. che
segnarono l’inizio di una prima fase di strutturazione e organizzazione urbana,
creando le necessarie premesse per la costituzione della successiva colonia del
157 a.C. (oppure del 128 a.C.). Profondo si rivela il legame che unisce la città
al suo territorio. Dalla campagna provengono le risorse necessarie che, oltre al
sostentamento, garantiscono la ricchezza e la dinamicità del centro urbano.
L’evidenza archeologica prova che in questa età il territorio ausimate e quelli
limitrofi sono interessati dalla presenza di insediamenti rurali e ville
rustiche collegati alla città. Tali insediamenti (Villa Egidi, Casa Lardinelli,
Monte Torto, Quercia Bella di Castelfidardo) e le necropoli individuate (Case
Bellini, Osteriola, Padiglione, Ipogeo di Casenuove e Petrolone di S. Maria
Nuova) si inseriscono nel quadro della centuriazione cui fu sottoposto l’agro
auximas, evidenziando un’organizzazione
produttiva legata soprattutto alla viticoltura e olivicoltura oltre che alla
produzione del grano.
La centuriazione Tracce della centuriazione agraria
delle terre di proprietà dello Stato assegnate ai coloni romani si possono
ancora rilevare nella ripartizione dei campi lungo la vallata del Musone tra
Casenuove e Campocavallo, attraverso la sopravvivenza di stradine campestri e
alcuni allineamenti di piante. Lungo il medio e basso corso del Musone è stato
individuato un reticolo di centurie con orientamento secundum naturam, in
considerazione della morfologia del paesaggio. Al modulo classico di centurie di
20 x 20 actus (m 708 circa) riscontrabili in contrada Villa Poticcio di
Castelfidardo, impostato sull’asse viario Crocette-Campanari si affianca nel
territorio di Osimo un modulo diverso, più antico, denominato scamnatio,
individuato da alcune sopravvivenze riscontrate tra Casenuove e Campocavallo.
La viabilità Due erano le strade romane principali che attraversavano il territorio della colonia di Auximum: il diverticolo della Flaminia da Nuceria Camellaria (Nocera) ad Ancona, lungo l’itinerario Prolaqueum Septempeda - Trea - Auximum -Ancona e l’arteria stradale che collegava Urbs Salvia ad Ancona attraverso Ricina ed Auximum. Direttrici minori collegavano la colonia alle città romane vicine (Aesis, Planina, Potentia e Numana).