Cinque Torri

Una festa con i fiocchi

Comitato Festa dei Fiori
Raimondo Orsetti
Credo di essere la persona meno adatta per tracciare un consuntivo dell'edizione 1998 della Festa dei fiori avendo avuto la responsabilità organizzativa dell'avvenimento. Mi ci provo, comunque.
D'intesa con l'amministrazione, quando siamo partiti in quest'avventura alcuni mesi fa, eravamo convinti di dover allestire una festa che fosse realmente di Osimo e degli osimani. La formula 'contenitore' caratterizzata da un lungo calendario di iniziative aveva uno scopo preciso: verificare, per la prima volta, se il centro storico della città, con la sua tradizione, con le sue bellezze artistiche e storiche, con la vitalità di quanti la animano potesse essere un efficace strumento sul quale veicolare offerte 'pubbliche' e 'private' di forte richiamo, capaci di dare risposte anche di natura economica ai tanti commercianti che da tempo chiedevano delle iniziative di questo genere.
L'altra linea di indirizzo è stata quella di mantenere vivo il carattere della 'osimanità' della manifestazione con il coinvolgimento di tante espressioni culturali, artistiche e di spettacolo che sono state e sono presenti nella nostra realtà, andando alla ricerca perché no, anche di aspetti inediti del nostro passato (vedesi l'iniziativa su Boccolino). Altro aspetto sul quale si puntava molto era l'investimento sulle giovani e giovanissime generazioni. L'obiettivo era quello di avvicinare il più possibile i giovani a questa manifestazione coinvolgendoli direttamente e soprattutto lasciando loro l'iniziativa di autogestirsi, di creare, di essere protagonisti.
La Festa dei fiori si prefigurava quindi come un appuntamento suggestivo della cultura e della tradizione municipalistica osimana, come un evento finalizzato alla promozione e alla valorizzazione turistica dei nostri luoghi e delle nostre attività e, non da ultimo, come un momento di intensa ed emotiva partecipazione alla solidarietà verso quanti, come gli ospiti della Lega del Filo d'Oro, nella vita sono stati molto meno fortunati di noi.
Il giudizio complessivo che mi sento di esprimere sulla edizione di quest'anno della festa è senz'altro positivo. Credo che il vasto pubblico che ha caratterizzato per oltre due settimane la partecipazione ad ogni iniziativa sia rimasto soddisfatto del livello e della qualità dell'offerta culturale e degli spettacoli in particolare.
Soprattutto nella realizzazione dei carri si è notata una attenzione ed una cura ancora maggiore rispetto a quella dello scorso anno, a dimostrazione del fatto che i gruppi chiamati alla realizzazione, con il tempo, si stanno specializzando sempre di più: dalla raffinatezza delle scenografie, alla maestosità delle strutture, all'arte singolare e talvolta bizzarra di collocare i fiori. Ha vinto con pieno merito il carro realizzato dal comitato di Abbadia, 'Il drago', ma bravi, anzi bravissimi, sono stati anche gli artisti di San Sabino, Misericordia, Cucchiarello, Santo Stefano, Padiglione e i giovanissimi della scuola media Caio Giulio Cesare. A loro va il ringraziamento non solo degli organizzatori della festa, ma il plauso di tutti gli osimani e di quanti hanno ammirato i loro capolavori.
L'addobbo della città è stato curato nei minimi particolari. Certo si poteva fare anche di più, ma nessuno ormai si presta a fare più qualcosa di gratuito per la propria città, come invece avveniva al tempo di Elmo Cappannari, quando si poteva contare sul volontariato di tantissimi osimani, specie artigiani che forse, più che ai carri, erano portati a partecipare attivamente all'arredo del corso e delle vie dove avrebbero sfilato poi questi ultimi. Credo non siano dispiaciuti, per restare nel tema, i contributi offerti dai maestri infloratori di Genzano che hanno realizzato un Omaggio a Bernini lungo via Antica Rocca e, sempre nei pressi, la bella realizzazione eseguita dai maestri del Covo di Campocavallo.
Come pure le oltre decine di mostre allestite nel periodo della festa hanno fatto da degna cornice all'avvenimento. Degli spettacoli abbiamo parlato all'inizio. Vorrei soffermarmi soltanto per un istante su quegli appuntamenti che magari venivano considerati 'minori' rispetto al cartellone, ma che avevano una loro straordinaria validità in quanto prodotti direttamente da osimani, uniti in gruppi o associazioni. Il contributo dei gruppi organizzati è stato davvero importante. Ho contato 42 realtà cittadine, direttamente o indirettamente coinvolte nell'organizzazione della festa. Come pure credo che siano state oltre 2.500 le persone coinvolte in qualche modo nelle diverse manifestazioni e nell'organizzazione complessiva della festa.
Un bilancio quindi largamente positivo, sia in termini di partecipazione che di critica. Alcuni problemi vi sono pure stati, come sempre avviene in manifestazioni cosi corpose. Tengo a mente personalmente le lacune organizzative, i problemi ed alcune 'amarezze', ma sarebbe sgradevole ed inopportuno parlarne ora, serviranno per meditare sul futuro, se si avrà l'ardire di riprovarci.
In conclusione sento di esprimere un generale apprezzamento per l'apporto di tutti coloro che ci sono stati vicini in quest'avventura, ma ne desidero rivolgere uno in maniera particolare alla giovane Rosanna Vigiani che è stata la più importante e preziosa collaboratrice che il Comitato organizzatore ha avuto in questi mesi di duro lavoro.

Bilancio positivo per una Festa dei Fiori che ha riproposto la fantasia e il senso di partecipazione dell'intera citta