La festa di liberazione | Sala Gialla Spazio autogestito a cura dei gruppi consiliari |
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E' torrido nello sprofondo di via
Molino Mensa in questo luglio pallonaro. Sembra di vivere in un libro di Steinbeck, e sentirci 'solo in Europa' ci fa sorridere appena un po' e graziosamente, come i comunisti sono soliti fare. Il vento di libeccio è costante e le ardite strutture di ferro e amianto (ma se lo chiamano eternit non fa paura) lì non insieme per caso, ma a testimoniare un insediamento umano, fremono sfinite minacciando lo shock liberatorio. Infine la polvere che come il tempo trasforma le cose e le persone. Sembrano statue di sale e il mito di Lot e le sue figlie confonde per un attimo le nostre menti vetero - vetuste comuniste. zione in un luogo senza dignità per 361 giorni l'anno e meraviglioso nei rimanenti quattro. Grazie ai compagni e a tutti gli altri che ci hanno aiutato. Auguri a tutta questa specie di cose! |
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