Anno 2 N.1 aprile 2000 
Direttore Prof. Nazzareno Donzelli

 

SOMMARIO
-Un saluto alla città
-Come vogliamo partecipare
-Editoriale 
-La parola agli Assessori
-Dalla parte dei cittadini
-Dai consigli di quartiere
-II nuovo statuto
-II bilancio preventivo 2000
-Voce ai Capigruppo
-I Presidenti
-Le case di riposo
-Notizie & Avvenimenti
-Scuola & Scuole
-Variante attività Produttive
-Spazio giovani
-Osimo per il giubileo
-Artificio
-Ospedale di rete
-Il sipario storico
-II centro sociale
-Centro Aquilone e Fontemagna
-P.U.T
-Dedicato a
-Sicurezza & Cittadini
-Concertazione servizi
-Dalla Lega del Filo d'oro
-Osimo archeologica
-Avis 
-Lo sport osimano
-Telefoni e orari utili
-Delibere di Consiglio
-La rotazione dei Dirigenti
-Spazio umoristico
-Notizie ASPEA

AVIS

"2 gennaio 2000: gocce di sangue in piazza". Lo scopo di questa iniziativa, che tra l'altro ha raccolto molto successo, e di iniziative simili, é quello di uscire dalla sede di Via Matteotti e portare il nome dell'Avis tra i nostri concittadini, per farlo conoscere a chi ancora non lo conosce e riscoprire a chi qualcosa ne sa già. Infatti l'associazione, con i suoi 70 anni di storia, é parte integrante della storia della nostra città; é una realtà ché si dà per scontata, ma per mantenerla sempre più viva e feconda é necessario allargare il numero di iscritti ed aumentare quello delle donazioni, perché il sangue é un farmaco salva vita sempre più richiesto in ambito medico-ospedaliero.

AVIS OSIMO 1930-2000: 70 anni di storia, 70 anni di solidarietà

Osimo fu tra le prime città italiane a costituire la Sezione A.V.I.S. (Associazione Volontari Italiani del Sangue), subito dopo Milano (1927), Ancona (1927) e Torino (1929): grande onore, quindi, perché l'associazione osimana è la quarta fondata tra le centinaia di consorelle d'Italia e la seconda tra quelle della nostra regione. Parlando delle origini dell'AVIS si potrebbero citare alcuni nomi, ma si rischierebbe di dimenticare qualcuno e di non rispettare il desiderio dell'anonimato che rende la donazione ancora più meritoria. Non si può tuttavia non ricordare il Prof Guafardo Tonnini, al quale va il riconoscimento di aver compreso l'importanza che la pratica della trasfusione di sangue avrebbe sempre più assunto nell'esercizio della medicina e di aver saputo contagiare col suo entusiasmo un piccolo gruppo di persone che divennero donatori costituendo, nel lontano 1930, una associazione di volontari. Dopo appena un anno essa contava già 20 donatori e rapidamente le poche decine divennero centinaia. Tanti osimani sentirono l'importanza e la grandezza del dono anonimo del proprio sangue per la salvezza di una vita umana e risposero all'appello iscrivendosi all'AVIS.
Nel 1947, quando un provvedimento governativo trasformò in Associazioni Volontari Italiani del Sangue le associazioni locali di donatori, la sezione osimana contava 80 donatori e 152 .soci; l'anno successivo i .soci salirono a 261. Tuttavia l'attività dell'AVIS osimana non si limitò alla .stretta cerchia delle mura cittadine e si diffuse anche in periferia. Così, dopo la costituzione, nel 1953, di gruppi aziendali AVIS, il 4 settembre /955 prese vita, nella frazione di Campocavallo, una sottoscrizione AVIS e in seguito se ne formò una anche a S. Biagio. Il 1955 è anche l'anno in cui inizia la presidenza del Prof Silvestri, degno continuatore dell'opera del Prof. Tonnini. Il 2 luglio 1953, giorno commemorativo del prodigio dell'Immagine del Crocifisso del Duomo, venne consacrata in Duomo una cappella sul lato destro e soci e dirigenti AVIS offrirono una lampada votiva. Così l'Associazione venne posta ,sotto la protezione del Signore Gesù Crocifisso: chi più di Lui ha donato volontariamente e generosamente il Suo sangue per la salvezza altrui? Il numero di iscritti è aumentato di anno in anno, nel 1958 se ne contavano 731, di cui 110 donatori, 19 collaboratori, 602 sostenitori; nel 1970 i donatori salirono a 255, nel 1980 a 350. Attualmente l'AVIS osimana conta 654 donatori e compie circa 1000 donazioni all'anno, suddivise tra sangue intero, plasma e piastrine. La donazione di sangue è sentimento di generosità e amore disinteressato verso il prossimo, è piacere di dare senza ricevere, il suo fine è la salvezza di vite umane. Quante vite umane sono state salvate in questi 70 anni? Nessuno lo sa, così come nessuno dei salvati sa il nome del suo salvatore, proprio perché la donazione è anonima. Donare sangue non è un obbligo, né un dovere, è solo ricordarsi che esistono anche gli altri e che hanno bisogno di noi. A quanti ancora non hanno avuto modo di accostarsi al dono del sangue rivolgiamo un caloroso invito affinché ci vengano a trovare: la nostra sede di Via Matteotti, 56 è aperta dal lunedì al venerdì dalle 18 alle 20 (Tel. 071.717584). Siamo sempre a vostra disposizione per darvi le informazioni di cui potete necessitare e per chiarire i vostri dubbi. Lo slogan che accompagna i festeggiamenti del 70°, che si celebreranno il 18 giugno, è "...PASSAPAROLA... ", vi chiediamo quindi di passare parola e di aiutarci a diffondere il nostro messaggio di solidarietà. Ci auguriamo di avervi con noi il 18 giugno per celebrare insieme la nostra storia.

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